Ad Assemini, secondo un’usanza che risale probabilmente alla fine dell’800, era frequente posizionare sui tetti delle case e delle botteghe, un cavallino acroteriale, una piccola scultura zoomorfa con il corpo cavo, tondo e allungato, realizzato al tornio, e con un cavaliere in sella.
Il cavallino, simbolo apotropaico, dal valore benaugurale e di protezione, portatore di ricchezza e benessere, è stato dunque il tema della ricerca che ha portato a reinterpretare e attuallizzare un oggetto “inutile” e giocoso, ma anche chiara espressione del genius loci di una comunità strettamente legata all’arte ceramica.
Riproposto in due modelli diversi, in chiave contemporanea e ludica, il cavallino è stato realizzato anche con l’intento di far conoscere fuori dalla Sardegna una tradizione poco diffusa ma molto significativa. Stilizzando il più possibile la sagoma del cavallo ed esasperando il contrasto tra forme geometriche piene e tonde ed elementi più spigolosi e piatti - citazioni e rimandi all’arte cubista e futurista - e giocando sui colori e sugli elementi mobili (i cavalieri: la donnina e l’omino), è stato creato un oggetto decorativo e d’arredo che fosse divertente e al contempo emblematico e rappresentativo dell’identità culturale del territorio di appartenenza.
Al progetto era richiesto anche di essere facilmente replicabile e commercializzabile. Questo è stato possibile grazie ad un lavoro di semplificazione delle forme, alla geometrizzazione degli elementi e alla ripetizione di moduli.Nessun dettaglio è stato tralasciato.
Il foro sul dorso del cavallino, nato dall’esigenza di avere un buco per lo sfiato dell’aria ed evitare rotture in cottura, è stato enfatizzato ed allargato per inserire il cavaliere girato a testa in giù quando raffigura le “acrobazie” della popolare Sartiglia. E la piccola sporgenza che rappresenta il naso, funge anche da blocco per evitare che la figurina capovolta caschi dentro il foro stesso e che gli consenta, invece, di restare incastrata solo per pochi millimetri ed esprimere tutta la sua iconicità totemica. Infine per caratterizzare la donnina/amazzone con un unico e forte, elemento stilistico, abbiamo immaginato che una lastra di argilla si curvi e si trasformi nell’ampia e morbida gonna dei costumi tradizionali.
Contravvenendo ad una tradizione ceramica che contempla poco l’uso di smalti colorati in seconda cottura, per spingere la ricerca e rinvigorire la tradizione, si è pensato di introdurre due elementi non consueti, e cioè l’uso di tinte opache e una certa varietà cromatica.
Si è venuta così a creare una piccola mandria multicolore e gioiosa, da tenere raggruppata assieme o da mantenere separata. Oppure un cavallino e due cavalieri che romanticamente si ergono a custodi della nuova casa.
www.aju-aja.it/
www.fondazionedisardegna.it/
GENIUS LUDI è una collezione di cavallini e cavalieri in argilla smaltata, disegnata da Sonia Pedrazzini e realizzata da Walter Usai, è il risultato di una ricerca che si è svolta in Sardegna, ad Assemini, nel febbraio del 2023, all’interno del progetto di residenze organizzate nell’ambito di ARTJANUS/ARTIJANAS, il progetto culturale ideato da Barbara Argiolas e Barbara Cadeddu, che trova attuazione negli Accordi di Collaborazione tra Fondazione di Sardegna, Fondazione Triennale Milano e Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte con l’obiettivo di stimolare, attraverso il design, il settore dell’artigianato artistico sardo, generando, grazie alla progettazione creativa e culturalmente consapevole, innovazione e nuove opportunità di sviluppo.
Per l’edizione 2023, sul tema del “Genius loci”, i curatori Roberta Morittu e Alberto Cavalli hanno incaricato i designer Gianni Cinti e Sonia Pedrazzini di collaborare rispettivamente con l’azienda Artessile di Elena Mulas di Urzulei (NU) e con le Ceramiche Walter Usai di Assemini (CA). Inoltre, mettendo in dialogo la cultura del progetto con quella del saper fare, le due coppie di creativi hanno prodotto alcune opere capaci di rappresentare in modo personale e originale anche il tema del “ludico”, filo conduttore della settima edizione di Doppia Firma.
www.doppiafirma.com/
www.fondazionecologni.it/it
www.michelangelofoundation.org/
triennale.org/
living.corriere.it/
Dalla collaborazione tra Pedrazzini e Usai è nata la collezione GENIUS LUDI una serie di cavallini e cavalieri in argilla realizzati al tornio con inserti lavorati a lastra e trafila e smaltati con tinte opache a secondo fuoco.
Al termine di un percorso durato quasi due mesi, i pezzi sono stati presentati a Milano, a Palazzo Litta, nell’ambito della mostra “Doppia Firma” il progetto di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte sviluppato con Living/Corriere della Sera e presentato dalla Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship. In piena sintonia con i principi ispiratori di ArtiJanus/ArtiJanas, “Doppia Firma” valorizza il dialogo tra l’innovazione del design e la tradizione dei grandi maestri d’arte, per creare un sodalizio creativo capace di produrre una manifattura di eccellenza.
youtu.be/Tupq1WUBgqs